Passeggiate Barocche 2024. Scicli, Modica, Ragusa, Ispica le città coinvolte
5 Luglio 2024I borghi d’ Italia scelti da Poste Italiane. Ecco i comuni d’Italia eletti con Scicli
8 Luglio 2024Il lavoro del Comune con la Zecca dello Stato, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e Poste Italiane ha portato all’emissione di circa duecentomila francobolli raffiguranti Scicli.
Il Francobollo ritrae il Colle di San Matteo, realizzato grazie a una foto donata da Luigi Nifosì, e fa parte della serie tematica “il Patrimonio naturale e paesaggistico dedicati ai Borghi d’Italia – Serie turistica: Scicli”
Venerdì 5 luglio 2024, dalle ore 18.00 in poi, le Poste e il Comune allestiranno un gazebo in cui sarà possibile acquistare il francobollo, avere l’annullo filatelico e acquistare i prodotti legati al “Francobollo Scicli”: la Cartolina filatelica di emissione affrancata con un esemplare annullato dal Bollo speciale giorno di emissione; la busta primo giorno affrancata con un esemplare annullato dal Bollo speciale giorno di emissione.
Il gazebo per l’acquisto sarà aperto dalle ore 18:00 alle ore 20:00.
Il francobollo, del valore di €1,25 (tariffa B), è stato stampato in una tiratura limitata di 200.004 esemplari e presentato in fogli da 28 esemplari ciascuno.
È stato realizzato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., utilizzando la tecnica della rotocalcografia su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva e non fluorescente. Il design è stato curato dall’artista Tiziana Trinca.
È disponibile online sul sito filatelia.poste.it.
Altri costi:
Cartolina 1,30
Francobollo 1,25
Porta cartoline blu 1,00 €
Sono quattro i francobolli ordinari appartenenti alla serie tematica il Patrimonio naturale e paesaggistico, dedicati ai Borghi d’Italia – Serie turistica: oltre a Scicli ci sono altri 3 borghi Ecco i comuni d’Italia eletti con Scicli.
Tiratura: duecentomila quattro esemplari per ogni francobollo.
Leggi di più qui: comunicati emissioni francobolli
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Scicli
Scicli, profumo di verità. Un’apparente esagerazione. Due scrittori incrociano Scicli negli anni Cinquanta e ne restituiscono un’emozione così inattesa, in un’eco inconsapevole, da creare uno spaesamento in chi legge.
Se Pier Paolo Pasolini, guardando Scicli dalla collina di San Matteo, scrive: “Vista così, da lontano e dall’alto, Scicli è quello che si dice la Sicilia”, Elio Vittorini qualche anno prima lo precede paragonando Scicli a Gerusalemme: “È la più bella città che abbiamo mai vista… Forse è la più bella di tutte le città del mondo. E la gente è contenta nelle città che sono belle”.
Cosa porta due intellettuali così diversi a esprimersi in maniera così netta e concentrica su questa città della Sicilia?
Forse la loro capacità poetica di vedere in nuce la forza inesplosa di questo luogo e della sua gente.
A Scicli si arriva per strade diverse, a volte per fare una pausa, altre per riprendere fiato, altre ancora per fermarsi. E il viandante che qui arriva percepisce subito una brezza: Scicli profuma di verità come in giugno i gelsomini.
Cinta da carrubeti e muretti a secco, protetta dalla chiesa di San Matteo, che dalla rocca, come un Partenone, guarda sorniona la città, Scicli si apre lenta e inattesa. Qui le atmosfere sospese sostanziano il luogo di cultura: ansia, anelito, respiro.
Mario Marino
Sindaco di Scicli