La Sicilia, terra di cultura, arte, letteratura.
La Sicilia, terra di storia, di sapienti e ricche capacità umane che meritatamente sono tramandate di generazione in generazione. La Sicilia, terra di manifestazioni folcloristiche e di tradizioni sociali e culinarie che trovano ragione di esistere nella fantasia e nella sentita partecipazione della popolazione locale.Un fattore distintivo della Sicilia è la forte presenza delle espressioni artistiche, o meglio, della fantasia e delle capacità umane che danno vita a veri capolavori d’arte.

Scicli è terra di Sicilia e ne è una degna rappresentante. Infatti da sempre la cittadina dei tre valloni è stata luogo di cultura, di folclore e di fermento artistico.

Un esempio di quanto detto è la costituzione del “Movimento Culturale Vitaliano Brancati”.

Logo circolo V.Brancati di Scicli

Il gruppo è stato formato da giovani intellettuali che ruotano attorno al “Giornale di Scicli” e si distingue per il desiderio di riscoprire e valorizzare il territorio di provenienza, di preservare, apprezzare e tramandare la cultura, di partecipare in modo attivo e diretto alla creazione di una reale ed apprezzabile identità culturale e storica.
Il gruppo raccoglie principalmente pittori e scultori ed ha avuto come primo presidente il pittore Piero Guccione.
Tale gruppo iniziò le proprie attività, cioè mostre personali e collettive, verso la fine degli anni ’70.
Per la precisione, la prima attività di tale Movimento fu organizzata nel 1980 e consisteva in un Convegno su Elio Vittorini ed una Mostra di grafica riguardante incisioni.

Nel 1981 fu organizzata la Mostra Itinerante per città come Scicli, Ragusa, Palermo e Roma ed avente come titolo “Immagini e riflessioni intorno ad un albero che muore”. La Mostra ha avuto come nucleo centrale alcuni pastelli realizzati da Guccione attorno al carrubo e fu completata da fotografie di denuncia sul degrado edilizio territoriale.
Il 1981 è anche l’anno in cui si fecero notare Franco Polizzi e Carmelo Candiano, entrambi studenti dell’Accademia di Venezia, il primo pittore ed il secondo scultore.
Tra il dicembre 1981 ed il gennaio 1982 fu organizzata una Mostra Collettiva a Palermo, evento che raccolse opere di Alvarez, Candiano, Guccione, Polizzi e Sarnari, tra i primi esponenti del “Gruppo di Scicli”

Foto con “Il gruppo di Scicli”

1981, Renato Guttuso intervistato da Luca Liguori per il quotidiano “Il tempo” parla del deserto della pittura italiana e della “purezza d’intenti” di un gruppo di artisti che operano nell’estrema periferia, lontani dal dinamismo delle metropoli, dalle Biennali d’arte, dalla velocità consumistica alla quale neppure l’opera d’arte riesce a sottrarsi.

Dice Guttuso: “Queste isole di purezza di intenti ci sono. Soltanto che l’organizzazione della vita artistica italiana è stata talmente inquinata e corrotta che è difficile individuarle, conoscerle. Io, che sono uno che ama queste cose, qualcuna di queste isole le conosco e questo fatto mi induce a una profonda malinconia perché vedo che sono momenti di una vita eroica assolutamente senza sbocco perché la situazione attuale non lo consente. Ti faccio un esempio: a Scicli, che è un paesino della Sicilia dove sono andati a vivere dei giovani artisti, Guccione e Sarnari, c’è una piccola scuola di pittori di cui l’Italia non sa nulla, di cui le Biennali non sanno niente, non vogliono saperne o non gliene importa niente di saperlo. Questo non è giusto”.

Guttuso si riferiva a quello che è oggi conosciuto come Il Gruppo di Scicli, un gruppo di artisti che per traettorie e motivi diversi cominciano a frequentarsi con assiduità, motivati da comuni interessi per la pittura e la scultura e, nello stesso tempo, disponibili a partecipare ai processi di animazione culturale della città insieme ad alcuni amici che avevano dato vita al Movimento Culturale Vitaliano Brancati. Piero Guccione e Franco Sarnari si incontrano e si frequentano fin dalla metà degli anni Cinquanta. Si ritroveranno a Scicli nel 1971. Franco Sarnari si stabilisce nella campagna iblea. 

Piero Guccione e Franco Sarnari

Piero Guccione, nel corso degli anni Settanta, pur abitando a Roma, si ferma a dipingere per molti mesi, dalla tarda primavera fino all’autunno inoltrato nella sua casa di Punta Corvo, davanti al Mar Mediterraneo. Alla fine degli anni settanta deciderà di stabilirsi in Contrada Quartarella tra Modica e Scicli con Sonia Alvarez, marsigliese, conosciuta a Parigi nel 1976, sua compagna.  Una decisione coraggiosa quella di abbandonare i centri metropolitani dove l’effervescenza culturale e artistica era di gran lunga superiore e dove i riconoscimenti erano stati notevoli e significativi.

Franco Polizzi e Carmelo Candiano, di una generazione più giovane, finita l’Accademia di Venezia, decidono, tra il 1978 e il 1980, di tornare a Scicli. 

Alcuni dei componenti de “Il Gruppo di Scicli”

 altre info ://it.wikipedia.org/wiki/Gruppo_di_Scicli

Il Mediterraneo-opera di GUCCIONE

 

Paesaggio ibleo-opera di PAOLINO

 

“Frammenti”-opera di SARNARI

 

Paesaggio ibleo-opera di POLIZZI

opera di ALVAREZ