Ametrovat. Le geometrie che ridisegnano Scicli
17 Marzo 2020Scicli – Chiesa di San Giuseppe. Esplora a 360°
23 Marzo 2020Chiesa di San Bartolomeo
La chiesa di S.Bartolomeo è indubbiamente una delle chiese più antiche e belle di Scicli. Vero e proprio gioiello barocco si Inserisce in uno scenario naturale di rara bellezza come una perla tra le valve di una conchiglia. La facciata è un capolavoro, con numerose statue.
Le importanti maestranze che hanno lavorato alle fasi di costruzione e ricostruzione post-terremoto hanno reso tale fabbrica uno dei monumenti più peculiari della Sicilia barocca.
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L’interno, a navata unica, mostra una pianta a croce latina con il transetto in posizione centrale con cappelle incassate e abside rettangolare.
L’ edificio religioso custodisce all’ interno ricchezze artistiche di rara bellezza che spaziano dal ‘500 all’ ‘800: dai soffitti affrescati che fanno sembrare la volta maiolicata, alle decorazioni barocche e rococò, ai pregiati stucchi alle tele e opere di importanti artisti italiani.
I tesori artistici della chiesa sono tanti. Tra i pezzi più pregiati sono da menzionare la pala d’altare del 1779 raffigurante il “Martirio di San Bartolomeo” di Francesco Pascucci e il ciclo di stucchi realizzati da Giuseppe e Giovanni Gianforma.
Opera d’arte inimitabile e di altissima qualità è sicuramente il presepe di San Bartolomeo di fattura napoletana. Il presepe artistico (1773-1776) è stato scolpito su legno di tiglio da Pietro Padula e richiama i luoghi e gli usi locali.
La “Deposizione” del pittore “caravaggesco” Mattia Preti costituisce l’opera di maggior richiamo per gli amanti della pittura: il dipinto seicentesco proveniente da Malta è esposto nel transetto di sinistra, raffigura la deposizione di Gesù.
Ricordiamo ancora di pregevole fattura la tela seicentesca di Francesco Cassarino (transetto dx) raffigurante l’ Immacolata tra i santi Guglielmo e Bartolomeo.
Sempre nello stesso transetto ritroviamo la cappella della Addolorata con il gruppo statuario del Cristo in croce e la cappella con la “Santa Cassa”, reliquiario in argento del 1862 su cui è posto un Gesù Bambino nudo in legno affettuosamente chiamato “Cicidda r’oru” e osannato a Natale.
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via San Bartolomeo
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