Il gioia di Scicli
Il gioia di Scicli (foto Emanuele Caschetto)

Festa del Gioia, l’ Uomu vivu di Scicli

Pasqua in Sicilia. Se c’è una festa in Sicilia alla quale non si può mancare è quella che si svolge a Scicli (RG).
La “folle” festa dell’ “Uomo Vivo”, la Pasqua di Scicli è una vera e propria esplosione di gioia. “Gioia” come viene popolarmente e intimamente chiamato dagli sciclitani il bellissimo Cristo risorto scolpito nel ‘700 dall’artista catanese F. Pastore.

Uomo vivo Scicli

Fede, passione, folclore, devozione. La Pasqua di Scicli mescola vorticosamente tutti questi elementi che trasforma questa ricorrenza in un appuntamento imperdibile per tutti gli sciclitani e in grado di richiamare tantissimi turisti italiani e stranieri.

E’ la Festa dell’Uomo Vivo, “u Gioia”.

La Pasqua di Scicli è sicuramente tra le cerimonie più sentite di Sicilia e il più gioioso rito che celebra Gesù che ha sconfitto la morte, la luce che ha sopraffatto le tenebre.

Siamo a Scicli. Al culmine della Settimana Santa, il giorno di Pasqua si svolge la manifestazione massima delle celebrazioni sciclitane: viene festeggiato con la Resurrezione di Cristo, il “Cristo da corsa” come è stato descritto da Vinicio Capossela.

Le piazze si riempiono, le strade brulicano di gente festante e vestita di colorati ed eleganti abiti sgargianti. E’ una festa!

Più ci si avvicina alla Chiesa, luogo iniziale della manifestazione, più si percepisce una energia intensa, poderosa: l’ atmosfera si fa vibrante, si respira aria di gioia.

Si sente la musica in lontananza…è la banda cittadina che sta arrivando. Giovani musicisti con le divise tutte uguali e perfette, i pennacchi ai cappelli, velocemente, con una marcia spedita e festosa, raggiungono il Santuario.
Nel frattempo gruppi di ragazzi, già in maglietta e con una bandana al collo, si affannano, urlano , sono eccitati, fanno il conto alla rovescia. Il momento tanto atteso si avvicina!…sono i portatori.

Chiesa di Santa Maria La Nova - Scicli

E’ l’ora della festa!

Una marea umana circonda la statua dell’ Uomo Vivo e si muove simultaneamente all’andamento anarchico che i portatori le impongono. Una statua vigorosa, con tre dite alzate, viene condotta a spalla per tutto il giorno.
Come un fiume in piena, un flusso umano roboante, inarrestabile, attornia la “vara” e l’accompagna per le vie della città barocca al grido di Gio-gio-gioia!

Tra corse sfrenate, giri, urla, acrobazie la banda suona quasi senza soluzione di continuità l‘”Inno di Busacca”, a ritmi sempre più serrati.

Leggi qui la descrizione della festa di Vinicio Caposselaquell’incontro folgorante con la Festa dell’ “Uomo Vivo” di Scicli che portò anni dopo alla composizione del L’uomo Vivo (Inno Al Gioia).

Emozionante, viva e pulsante, così trascorre la Pasqua a Scicli, che inizia alle 12,00 della mattina di Domenica per finire alle 3,00 della mattina del Lunedì.

Le fasi della festa

Ore 12,00. Si inizia con una processione in mattinata, con il cosiddetto “Venerabile” (il Santissimo Sacramento). E’ un momento solenne, scandito dal silenzio che avvolge le strade al passaggio dell’ostensorio portato solennemente, sotto un sacro baldacchino, dal sacerdote scortato da carabinieri in alta uniforme e accompagnato dallo stendardo cremisi del Comune di Scicli. Il corteo viene preceduto dallo stendardo, bandierone monumentale dell’Arciconfraternita di Santa Maria la Nova, issato ad una pesantissima asta, trasportato solo da pochi eletti (un privilegio che spetta solo alla confraternita della Chiesa).

Ore 13,00. Il rientro del Venerabile nella chiesa di S.M. La Nova è il segnale che può iniziare la festa.
La folla acclamante lo chiama: “GIOIA! GIOIA! GIOIA!”
Da quel momento, in un vortice di energia, dalla mattina a notte fonda, la festa sarà una corsa continua.
E’ una festa di impressionante vivacità; centinaia di ragazzi si accalcano per trasportare per le vie della città la statua.

La corsa si ferma alle 15,00 per una pausa. Alle ore 16,00 la statua esce nuovamente per la seconda processione questa volta una vera processione, dove c’è ordine e preghiera. Il simulacro viene messo sopra una vara con ruote e si percorre un itinerario ben preciso ed ordinato; questa processione poi si conclude intorno alle ore 20,00.

Infine l’ultima processione incomincia intorno alle ore 22,30/23,00. Il Gioia viene portato nuovamente a spalla dalla chiesa della Madonna del Carmelo, per ritirarsi nella chiesa di S. Maria La Nova intorno alle ore 3,00 del mattino. 
Le luminarie colorate segnano il percorso, per tutta la notte si festeggia Il Gioia! I giochi d’artificio e le fiaccole offerti dai privati illuminano il percorso della statua dell’ “Uomu vivu” fino ai tradizionali fuochi d’artificio della mezzanotte sparati dal colle di San Matteo.

Sintesi

10.00 – Sfilata Banda Musicale per le vie del paese
12.00 – Uscita Venerabile con un pesantissimo stendardo dell’Arciconfraternita
13.00 – Uscita dalla Chiesa di Santa Maria la nova della statua del Cristo Risorto “u gioia” portato a spalla dai fedeli portatori
Percorso euforico con inneggiamento al Gioia seguito dai caratteristici giri della vara
15.00 – Ingresso del simulacro (Chiesa Madonna del Carmelo)
16.30 – Uscita del Gioia in solenne processione per le vie della città
20.00 – Ingresso nella Chiesa Madonna del Carmelo
23.00 – Uscita della vara con il Gioia a spalla dei portatori
Percorso finale con giri traballanti ed inneggiamento al Gioia
3.00 – Rientro presso la Chiesa di Santa Maria la Nova

 

DOVE DORMIRE A SCICLI
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